Un classico dello stile: il bianco. Come indossarlo per essere sempre chic

Dopo un weekend primaverile da turista visitando monumenti e musei in compagnia di svariate migliaia di altre persone, mi sono resa conto di essere una mosca bianca, nel senso letterale del termine: ero l’unica ( e non scherzo) a non indossare giubbotto o soprabito di colori scuri (portavo un trench chiaro,  jeans grigi e sneakers bianche), il che mi ha fatto riflettere sul fatto che – nonostante gli sforzi del mercato di sdoganare ogni genere di colore – le donne preferiscono sempre il nero e le sue declinazioni, senza mai sconfinare nell’uso di altri colori che oltre ad essere meno banali e scontati hanno anche un sacco di altre potenzialità, come è il caso del bianco.

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ASOS DESIGN Petite chino short (asos.com)

Il bianco oltre ad essere una scelta sempre azzeccata per la bella stagione, quest’anno è pure di gran moda addirittura in versione total white, il che è il primo indizio del fatto che si tratta di un colore davvero eccezionale.

Per qualsiasi altro colore (nero compreso) non me la sentirei di consigliate a nessuno a cui voglia bene la versione total (immaginiamo un bell’azzurro elettrico per un abbigliamento head to toe), ma per il bianco le cose cambiano, eccome!

Il bianco è un colore perfettamente passepartout, bianco può essere un abito da mare ed un abito da sera, non si sbaglia mai. Certo per un total white un minimo di colore sulla nostra pelle sarebbe opportuno, ma se si tratta solo di una camicia bianca, è sufficiente un rossetto o un trucco occhi accurato, e si è a cavallo.

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ASOS DESIGN Wrap Cami In Jacquard With Lace Detail (asos.com)

Va detto tuttavia che il bianco (così come altri colori molto chiari) è per chi è molto sicura di sé stessa, perché a mio parere non ci nasconde, ci rivela nella nostra intera persona. Non fa sconti ai difetti, impone molta cura di sè e diciamo che a mio parere è un bene.

Elegante e sciccosissimo nella sua semplicità, discreto ma che si fa notare (re Luigi nel Visconte di Bragelonne nota  “la dama di bianco vestita” e la elegge come la più elegante di tutta la corte), ci dona un aspetto fresco leggero e pulito (cosa che i colori scuri sotto il sole ahimè non creano).

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ASOS DESIGN cord button through mini dress (asos.com)

Il bianco ci permette di riorganizzare il nostro stile, di fare ordine e pulizia senza creare ulteriore confusione nel nostro guardaroba. Ci consente di puntare sulla semplicità e di valorizzare noi stesse.

Il bianco porta sempre un tocco di eleganza in qualsiasi genere di scelta.

Non è prerogativa di uno stile particolare, è sia romantico che rock.

Una maglietta bianca ci sdogana la più improbabile delle gonne, sdrammatizza pantaloni eleganti o giacche eccessivamente impegnative, un accessorio bianco rende fresco il più impegnativo degli abiti.

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Dolly & Delicious cami embellished maxi dress with fishtail in mauve (asos.com)

Quindi premuriamoci di averne sempre una vasta scelta nel nostro guardaroba, del taglio che meglio ci valorizza e mi raccomando sempre in ottime condizioni. Se ne trovano per tutte le tasche dalle tre euro alle duecento.

Importantissima e fondamentale la camicia bianca di cui abbiamo parlato ampiamente in altri post, per tutto l’anno per tutte le occasioni (senza mai scordarsi però il rischio divisa – quindi mai troppo elasticizzata e di materiale più che buono).

Bellissimi e di ampissima scelta quest’anno sono gli abiti bianchi, lunghi ed eterei, se ne trovano per ogni stile gusto e tasca, io suggerirei di cercare qualcosa di estremamente semplice, da interpretare poi a seconda dell’occasione con sandali o gioielli abbinati.

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Neon Rose vintage blouse with crochet trim in satin (asos.com)

Non lasciatevi influenzare da tagli e abbinamenti improbabili che le vetrine o le riviste ci propongono: se ci fate caso le grandi maison tipo Chanel o Ralph Lauren ci propongono abiti semplicissimi, classici ma proposti con tocchi e abbinamenti assai furbi e azzeccati (un rossetto rosso, un cappello di paglia con un bel nastro, un sandalo particolare, o il classicissimo e sempre chic abbinamento bianco-nero), tenetene conto nella scelta ed avrete uno stile sempre impeccabile, e con cifre alla portata di tutte le tasche!

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River Island t shirt in cream pattern (asos.com)

Posted by Benedetta

Abbinare colori CALDI e FREDDI: il segreto di un ambiente DI CHARME!

In questo post approfondiremo il tema degli abbinamenti cromatici riferiti non solo con riferimento alle tinte che scegliamo per le pareti (viste qualche post fa) e per elementi come pavimenti e rivestimenti, ma in abbinamento ai mobili, ai complementi d’arredo e all’oggettistica.

Come abbiamo accennato anche in altri post, infatti, un modo semplice e alla portata di tutti per creare un ambiente personalizzato è quello di inserire tinte che oltre ad essere in armonia fra loro siano anche in grado di dare profondità agli ambienti, e questo si può facilmente ottenere scegliendo tonalità di colori complementari in grado di valorizzarsi fra loro.

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C’è da dire che, per chi è alle prime armi con la sistemazione della propria casa, la tendenza è in genere esattamente opposta.

Spesso infatti chi vuole realizzare un ambiente accogliente e rilassante la prima cosa che fa è quella di inserire SOLO colori molto (troppo) simili, sfumature della stessa tinta o comunque non troppo diversi tra loro.

Questa scelta, che di per sé non è errata, può però avere come risultato quello di un ambiente un po’ piatto e, diciamolo pure, a volte anche monotono (per non dire noioso).

Una casa in cui le tinte sono tutte perfettamente coordinate tra loro infatti sa di poco personale, e tra l’altro questo accorgimento – che di per sé può far sembrare più grandi le stanze – se portato all’eccesso può invece farle sembrare meno spaziose, proprio perché le tinte sono tutte appiattite e non c’è sensazione di profondità.

Il modo ideale per aggiungere varietà e personalizzazione in modo facile è quindi quello di combinare elementi di tinte che si bilancino tra loro, creando un ambiente particolare e rilassante al tempo stesso, e il modo più semplice di farlo è quello di utilizzare tinte neutre, abbinando toni caldi e toni freddi.

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Foto e lampada: Maisons du Monde

Un esempio perfetto sono le tinte che vedete qui sotto: inserendo in un ambiente i toni della riga superiore (toni neutri FREDDI) insieme a quelli della riga inferiore (toni neutri CALDI) si ottengono ambienti perfettamente bilanciati, in cui la sensazione di spazio che ci regala il fatto di usare toni della stessa intensità è accompagnata dalla profondità che deriva dall’utilizzare tinte in qualche modo complementari, come potete vedere anche nelle immagini che seguono.

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ColSam serie EPIC – Stucco Luciano (COLSAM)

Realizzare ambienti come quelli che vedete nelle immagini è molto facile, e non occorre ristrutturare tutta la casa per ottenerlo.

Infatti come dicevamo prima (e come vedete in queste foto) l’effetto cromatico di un ambiente si ottiene non solo dalle tinte di muri e mobili, ma anche e soprattutto con complementi e oggettistica (tessili, lampade, cuscini, tappeti, ma anche un vassoio in metallo ad esempio).

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Foto e mobili: Maisons du Monde

Perciò anche se quando avete già ristrutturato la casa non ci avete pensato, potete comunque farlo anche adesso (a volte non occorre nemmeno acquistare qualcosa di nuovo, può bastare spostare un oggetto da una stanza all’altra).

Ecco i criteri da seguire:

  • se avete parimenti e muri di colori in tono fra loro, se volete ottenere un effetto armonioso e particolare insieme, l’ideale è utilizzare complementi e oggettistica di tono opposto a pavimento e pareti; ad esempio se avete pavimento in parquet marrone chiaro e muri beige (toni caldi) potete ottenere risultati molto gradevoli inserendo oggettistica (tavolini, cuscini, lenzuola) di tonalità fredde (grigio, tortora, ma anche azzurri grigiastri), mentre se pareti e pavimenti sono di colori freddi potete rendere più caldo l’ambiente inserendo oggettistica e complementi nei toni del tortora o dell’ocra. L’importante è mantenere sempre sulla stessa “intensità” di colore (con eventualmente un’eccezione per uno o due colori accento per oggetti di dimensioni sempre contenute);

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Foto e arredi: Maisons du Monde

  • questo vuol dire che se prevalgono toni neutri freddi, i toni neutri caldi che inserite dovranno essere anch’essi neutri, come nell’immagine qui sotto;

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Foto e mobili: Maisons du Monde

  • se invece prevalgono tinte calde pastello (che sono tutti quei colori in cui il colore di base – benchè schiarito dal bianco – è sempre ben riconoscibile), le tinte fredde che inserirete dovranno anch’esse essere pastello, come in questa foto in cui i toni pastello dell’azzurro sono bilanciati dai toni pastello del giallo;

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Foto e mobili: Maisons du Monde

  • nell’immagine qui sotto invece le tinte, pur essendo più intense, sono comunque neutre, e anche in questo caso vedete come i tocchi color oro diano profondità ad un ambiente freddo dominato dai tono intensi del color petrolio.

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Foto e mobili: Maisons du Monde

Un altro modo è anche quello di inserire singoli oggetti di colore più intenso o molto acceso (rosso, arancio).

Queste tinte in genere richiedono più accortezza e maggiore esperienza, ma se volete cimentarvici, ricordate sempre che per colori accesi caldi una base perfetta su cui sbizzarrirsi è costituita da muri grigi (come nella foto qui sotto), che creano una perfetta base fredda su cui potrete divertirvi con tonalità accese e vivaci, grazie al fatto che il grigio consente non solo di “ammortizzarle”, ma anche di valorizzare l’intero ambiente, con risultati sempre chic, e sicuramente di charme.

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Foto e arredo: Maisons du Monde

Materiali – PARQUET CERAMICO, sì o no?

Dopo aver visto, nei post precedenti, alcuni suggerimenti per risistemare la casa con poco, affrontiamo oggi un tema che pur avendo a che fare con la ristrutturazione vera e propria, volendo può riguardare anche solo una o due stanze della casa, o solo il bagno: parliamo della scelta del pavimento (e anche del rivestimento, nel caso del bagno), e per l’esattezza di un tipo particolare di materiale, chiamato parquet ceramico, che è uno dei prodotti che stanno riscuotendo maggiore successo in questi anni e che, per chi non lo sapesse, è un pavimento che  – al contrario del tradizionale parquet – non è in legno, ma è realizzato con mattonelle in gres porcellanato che hanno l’estetica del legno, e quindi l’effetto visivo è molto simile a quello del classico parquet.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkway

Questo prodotto solleva spesso molte obiezioni – in particolare da parte degli architetti – proprio in virtù del fatto che imita il legno, senza offrirne i vantaggi che il legno dà.

Personalmente invece devo dire che lo trovo un prodotto utilissimo e molto versatile perché, se scelto di qualità, può essere un’eccellente soluzione in tutti i casi in cui un pavimento in legno è improponibile per motivi tecnici, oppure non viene scelto per motivazioni pratiche legate alla sua gestione, dato che la stessa “naturalità” del prodotto richiede diverse accortezze che ne limitano in qualche misura l’utilizzo.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmust

Il parquet in legno infatti, per quanto bello e capace di donare agli ambienti un grande ed innegabile fascino, ha anche alcuni svantaggi, ed è assolutamente sconsigliato in diversi casi: infatti non si può mettere se c’è umidità (non solo nel sottofondo del pavimento, ma anche semplicemente nell’ambiente), ed è inoltre poco adatto al piano terreno di abitazioni con giardino, perché la presenza di terra e polvere proveniente dall’esterno fanno sì che il pavimento si graffi molto più velocemente di quanto avverrebbe in un appartamento.

Inoltre, per chi non lo sapesse, molti tipi di legno cambiano di colore dopo pochi anni a causa dell’ossidazione (in genere diventano più scuri) quindi il delicato tono color miele che ci piaceva tanto può trasformarsi in pochi anni un banalissimo marrone scuro, e non risultarci poi più di tanto gradito (questo è un aspetto che molti tendono a sottovalutare e che riserva quindi non poche sorprese a distanza di tempo).

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmade

Inoltre quello che era uno degli aspetti positivi del parquet, ovvero il fatto che se si sciupava si poteva nuovamente rasare e verniciare facendolo tornare come nuovo, nei parquet di ultima generazione non è più attuabile: molti nuovi parquet infatti tendono ad essere “prefiniti”, ovvero realizzati da un supporto sul quale è incollata una striscia molto sottile del legno scelto (questo consente di velocizzare i tempi di posa che erano molto lunghi con il classico parquet da rasare, ed inoltre elimina la necessità di verniciatura), e quindi rasarlo e riverniciarlo dopo qualche anno per eliminare i graffi è assolutamente improponibile.

Un ultimo aspetto riguarda poi le finiture “naturali” dei parquet che, per quanto splendide appena posate, hanno il difetto di raccogliere polvere e sporcizia nelle venature, e per mantenersi come nuove e non diventare in breve piene di striature nere richiedono quindi una pulizia pressochè continua che non tutte hanno voglia (e tempo) di sobbarcarsi.

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Timber Oak

Per questo motivo personalmente sono del tutto favorevole al parquet ceramico, che trovo adatto a molti ambienti, sia informali che più eleganti e contemporanei (con l’eccezione solo di contesti storici,  o al contrario più dichiaratamente anticonformisti).

Ecco quindi alcune indicazioni per fare la scelta migliore ed ottenere un risultato impeccabile combinando l’estetica con la gestione pratica:

  • date la preferenza a prodotti di alta qualità in cui le mattonelle non siano tutte uguali fra loro: prodotti molto economici hanno poca varietà e l’effetto sarebbe quello di un pavimento in plastica;

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkfusion

  • le fughe devono essere sottilissime, e tassativamente dello stesso colore della mattonella; fughe larghe rovinerebbero completamente l’effetto di insieme;

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Plank Oak

  • evitate mattonelle con effetto lucido e preferite invece finiture opache, il risultato sarà molto più elegante e raffinato, con il lucido si rischia un effetto “plasticoso”;

 

  • come colori, date la preferenza a tinte non troppo chiare: infatti la fuga con il tempo tende comunque sempre a scurirsi perché assorbe sporco e polvere e una fuga scura con una mattonella chiara oltre ad essere brutta cancella completamente l’effetto continuo ed arioso che si può ottenere con il parquet ceramico, e l’effetto legno va a farsi benedire.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverchic

Certo, questo va detto, la sensazione di pavimento caldo al tatto che dà il legno non la potete ottenere con un parquet ceramico, ma d’altra parte non si può avere tutto!

Un ultimo suggerimento valido per chi ha case unifamiliari e quindi con spazi più ampi di un classico appartamento di città: ricordatevi che per gli ambienti non “di rappresentanza”, per locali interrati, la lavanderia e simili potete anche usare un parquet in PVC (purchè di alta qualità): l’effetto è bellissimo, si posa su un materassino in poche ore, e in un attimo anche gli ambienti più semplici diventeranno belli ed inaspettatamente accoglienti!

Come scegliere un mobile per l’INGRESSO

Qualche giorno fa un’amica mi ha chiesto suggerimenti per un mobile da mettere nell’ingresso – in sostituzione di uno che ha già e che non la soddisfa – con l’obiettivo di trovare una soluzione che fosse pratica e nello stesso tempo anche piacevole a vedersi.

La prima cosa da dire è che la faccenda dell’ingresso è in effetti una bella sfida in una casa normale.

L’ingresso infatti è un ambiente che anche nelle pubblicazioni del settore è quasi dimenticato, le rare volte che viene mostrato è perché fa parte di qualche mega villa o super appartamento, ha – da solo – le dimensioni di un bilocale medio, le pareti sono nude e senza mobili (tranne un appendiabiti con due cappotti in cachemire coordinati tra loro) e dominato da un paio di gigantesche tele monocromatiche: soluzione che può anche essere suggestiva, ma certo non è proprio comoda per chi non ha case da rivista, né un domestico in agguato pronto a prendere borsa e scarpe appena entriamo in casa.

Anche per questa mancanza di paragoni “reali”, l’ingresso è spesso uno degli ambienti della casa che meno ci soddisfano dal punto di vista estetico, e questo è abbastanza naturale perché essendo il punto in cui si appoggiano le cose appena entriamo in casa, mantenerlo sempre bello e “a posto” non è sempre semplicissimo.

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Vediamo perciò alcuni suggerimenti pratici e alcuni esempi di soluzioni per trasformare l’ingresso (sia che si tratti di una stanza vera e propria, o che semplicemente di una parte del soggiorno) da zona prettamente funzionale al “biglietto da visita” della nostra casa.

La prima cosa che viene da pensare a molti di primo acchito ma che invece non è sempre l’ideale  è che per evitare di “sovraccaricare” la zona dell’ingresso la cosa più semplice è quella di scegliere mobili “leggeri” e anche, ahimè, aperti. Qualcuno poi, con l’intento di conferire una nota di fasto e “nobilitare” la zona, cerca anche di persuadere i familiari a metterci una consolle antica.

Questa, che di per sé potrebbe anche essere una soluzione piacevole, in realtà è però adatta solo se tutti in famiglia (anche il cane) sono ordinatissimi, e se la casa è piuttosto grande (il che rende la questione del “dove metto le cose” del tutto trascurabile).

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Maisons du Monde – Consolle Antracite

Quando scegliete un mobile non dovete pensare a quello che vedete in negozio, o nei cataloghi, ma all’uso che ne fareste voi: anche una preziosa consolle settecentesca se la immaginate sommersa di monete, telefoni, caricabatterie, libri, fogli e quant’altro perde ogni fascino, meglio quindi puntare su qualcosa di più pratico.

Tuttavia è anche vero che pure mobili moderni ma comunque aperti – pur belli e pratici come quelli che vedete qui ad esempio, tutti di Maisons di Monde – perdono tutto il loro fascino una volta riempiti di oggetti, e quindi risultano adatti solo nei casi detti sopra.

Negli altri casi, molto meglio scegliere invece qualcosa che sia:

  • chiuso;
  • basso;
  • profondo;
  • meglio ancora se sormontato da uno specchio.

Chiuso e profondo: perché ci potete mettere dentro un sacco di cose, anche i doposci se vi occorre.

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Maisons du monde: credenza in mango sbiancato

Basso (cioè alto al massimo un metro o poco più) per combinare praticità ed estetica: così l’impatto visivo è molto minore (quasi non si nota e non ingombra) e inoltre il ripiano superiore può essere sfruttato al massimo (vedremo fra poco come).

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Maisons du Monde: Comò in pino e zinco

Sormontato da uno specchio: perché così la stanza sembra più luminosa, e grande il doppio (sensazione che fa sempre piacere quando si rientra a casa), oltre ovviamente al fatto che potete sistemarvi il cappello nel modo più adatto prima di uscire.

E poi ovviamente potete anche metterci sopra una luce da tavolo, seguendo i criteri visti in post precedenti sull’illuminazione.

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Maisons du Monde: credenza in massello di quercia

Ricordate poi che se ci dovere mettere modem e simili, o collegare il caricabatterie del telefono (e quindi pensate di avere necessità di qualcosa di aperto per arrivarci con i cavi) nella quasi totalità dei casi a un mobile come quelli visti qui potete con facilità rimuovere lo “schienale”, o segare via una parte del retro se vi occorre, e in questo modo potete portarci tutti i cavi che volete, rimarranno nascosti dietro il mobile senza creare visivamente confusione né accumuli di polvere (e questo è un bel vantaggio) e in più potete metterci anche un sacco di altra roba che non si sciupa e non si impolvera, anche i bicchieri del servizio buono se lo desiderate.

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Maisons du Monde – Cassettone in mango

Un’altra soluzione che vi consente di moltiplicare lo spazio a vostra disposizione è quella di usare scatole da arredo in latta o altri materiali come quelle che vedete qui sotto per metterci sciarpe, guanti, cappelli e ombrelli pieghevoli, insomma tutto quel che serve al momento di uscire di casa e che spesso si stipa nei cassetti: sono belle a vedersi e quindi diventano elementi d’arredo, e sono molto capaci, più di un cassetto  perciò potete tenerci un sacco di roba senza averla in giro qua e là.

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Maisons du Monde – Bauli stampati

Provateci, e vedrete: il risultato sarà molto pratico, facile da gestire, e assolutamente di charme!

In uno dei prossimi post vedremo poi alcuni suggerimenti per gli abbinamenti di colori e di stile di questo tipo di mobili.

 

QUADRI, come sceglierli

Abbiamo visto qualche post fa alcuni suggerimenti per capire dove appendere utilizzare quadri e simili per far sembrare la nostra casa più grande e luminosa.

In questo post vedremo invece come scegliere questo tipo di elementi per rendere la nostra casa accogliente e piacevole.

La prima cosa da dire è che, a meno che non siate appassionati di arte, in genere per la scelta di questi tipo di elementi non si deve considerare il loro prezzo (che tra l’altro non è sempre indicativo dell’effettivo valore), quanto la loro gradevolezza e la capacità di rendere il nostro ambiente unico e personalizzato e di massimizzare l’armonia della nostra abitazione.

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

Ricordate inoltre che in alcuni casi l’opzione di inserire specchi, al posto di quadri, può essere la strada vincente, quella che pone meno dubbi nella scelta e che rende in un attimo la nostra casa più grande e luminosa.

In questi casi l’unica scelta che dovete fare riguarda la cornice, ma è una scelta facile e che anzi vi può consentire di divertirvi, perché le cornici di specchi e quadri sono un elemento che può staccare dal resto, anzi a volte sono un modo per portare varietà all’ambiente in modo molto soft ed elegante.

Tanto per fare un esempio, in una casa moderna e dove prevalgono mobili lineari, l’inserimento di una cornice elaborata, o antica, come quella del quadro qui sotto sulla sinistra, può movimentare piacevolmente l’ambiente (che altrimenti rischierebbe di essere un po’ piatto e monotono) senza modificarne lo stile, anzi enfatizzandolo.

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Interior Design: La Casa di Charme

L’unico accorgimento deve essere quello di scegliere comunque colori in tono con il resto della casa, altrimenti lo stacco sarebbe eccessivo.

E per non trascurare il budget, ricordate che le cornici fatte su misura di solito sono molto costose: perciò, per gli specchi o per quadri semplici, potete trovarne di carine e già pronte negli ipermercati, mentre per quadri più importanti, potete trovare nei maggiori centri per il fai da te una buona scelta di liste per cornici, in vendita al metro a prezzi convenienti.

Un altro suggerimento (che mi diverte sempre moltissimo) è quello di comprare le liste in legno grezzo e poi divertirvi a dipingerle nel colore che più vi piace come nell’immagine qui sotto: questo tra l’altro vi consente anche di fare più tentativi e di trovare la tonalità più adatta.

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Interior Design: La Casa di Charme

In questo modo potete ottenere magnifici risultati, realizzando ambienti davvero unici e che parlano di voi.

Tornando agli specchi, per quanto riguarda il loro posizionamento, ecco alcune indicazioni utili:

  • per far sembrare più larga una stanza stretta, mettete un grande specchio – o anche diversi specchi di dimensioni più piccole – sulla parete più lunga;
  • per raddoppiare una finestra, appendete uno specchio sulla parete perpendicolare al muro su cui si trova la finestra, in modo che la superficie finestrata si rifletta nello specchio, dando l’impressione che ci siano due finestre anziché una;
  • per dare luce ad un corridoio buio appendetevi tanti specchi posizionati in modo tale che riflettano le finestre delle stanze che si aprono sul corridoio, vi stupirete della luce che guadagnerete;
  • lo stesso vale anche per corridoi stretti: in questi casi per massimizzare l’effetto meglio tanti piccoli specchi (o anche quadri protetti da vetri, che simulano l’effetto riflettente dello specchio) disposti all’altezza del viso, piuttosto che un solo specchio grande. Provate ad appenderne anche solo due o tre, rimarrete sorprese voi stesse dell’effetto;
  • e ovviamente nei bagni senza finestra lo specchio deve essere molto grande, come nell’immagine qui sotto.

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Interior Design: La Casa di Charme

Ricordate però che gli specchi non sono l’opzione più adatta (e vanno anzi evitati) per ambienti che tendono ad essere poco ordinati, perché in quel caso lo specchio anziché ampliare la stanza ne amplificano il disordine, e non è il caso.

Per ambienti di questo tipo invece la scelta dovrebbe ricadere su quadri molto semplici e che contengano pochi colori. L’ideale sono quadri astratti, a macchie di colore, come quelli che vedete nella foto qui sotto.

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Interior Design: La Casa di Charme

Quadri di questo genere si possono trovare da artisti locali a prezzi più che abbordabili o, se volete spendere meno, potete anche cercarne di più semplici su internet, dove potete trovarli a prezzi decisamente bassi (i tre quadri in verticale che vedete nella seconda foto del post li ho pagati meno di 100 euro).

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Interior Design: La Casa di Charme

Un’altra opzione interessante sono le stampe, a cifre più che ragionevoli potete ottenere quadri molto piacevoli e che hanno il vantaggio di potersi inserire in qualsiasi ambiente grazie alle loro tinte neutre e chiare.

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Interior Design: La Casa di Charme

Quadri già pronti come quelli che si trovano ad esempio anche all’IKEA possono essere carini ma in genere danno l’idea di poco personale, quindi ricordatevi di utilizzarli solo ed esclusivamente per ambienti “funzionali” e non particolarmente grandi (cucina, studio, anche il bagno se volete) evitando invece di metterli in ambienti più ampi e “personali” come soggiorni, sale da pranzo e camere da letto (e anche nell’ingresso, o sembrerebbe la sala d’attesa del dentista).

E ricordate che i quadri poi potete anche farveli da voi!

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Interior Design: La Casa di Charme

Non occorre una particolare manualità, potete anche incorniciare una foto fatta da voi (meglio se si tratta di dettagli – ad esempio i petali di un fiore, o un gruppo di ciottoli di fiume).

Se preferite foto di paesaggi, stampateli in bianco e nero o seppia, come ho fatto io nei due quadri che vedete nella foto qui sopra.

Potete anche dedicare un angolo alle foto dei vostri amici e familiari più cari (magari tutte in bianco e nero, se volete dare un tocco di classe), oppure potete anche prendere uno scampolo sfilacciato di tessuto particolare e incorniciarlo – ho una zia che fa bellissimi quadri drappeggiando intorno a un cartone dei collant sfilacciati, ne vedete un esempio qui sotto anche se piccolo.

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Interior Design: La Casa di Charme

Nella camera dei bambini la soluzione migliore è sempre quella di utilizzare i disegni fatti da loro incorniciandoli nelle cornici già pronte che trovate all’IKEA, da OBI, Leroy Merlin o al Brico. Con una piccola spesa avrete un risultato di grande effetto e di sicura soddisfazione per i vostri bimbi, e per voi!

(e tra l’altro si tratta di una soluzione che vi consente variazioni ogni volta che lo desiderate, perché potete sempre sostituire un disegno con uno ancora più bello, o aggiungere quante cornici volete)

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Interior Design: La Casa di Charme

Un’ultima cosa da ricordare, come abbiamo visto anche in alcune foto qui sopra, è che è sempre meglio valorizzare i quadri con i punti luce (e viceversa).

Anche se non avete quadri di particolare importanza, valorizzarli con un´opportuna illuminazione è uno dei trucchi per accrescere il fascino di un ambiente.

La soluzione più semplice è quella di attaccare il quadro direttamente sotto un faretto, o mettere una fila di quadri sotto una serie di faretti.

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Interior Design: La Casa di Charme

In alternativa, potete anche mettere un faretto sulla parete opposta rispetto a quella su cui appendete il quadro, e direzionarlo sull’oggetto da illuminare.

L’effetto scenografico che ne otterrete vi stupirà!

 

Il segreto di una casa personalizzata: l’OGGETTISTICA

Un modo semplice per dare carattere alla propria casa è renderla più bella e particolare con poco è senz’altro la scelta dell’oggettistica.

La prima cosa da dire a questo proposito è che, contrariamente a quanto si crede comunemente, gli oggetti più belli e che aiutano a caratterizzare l’ambiente in cui viviamo non sono i soprammobili propriamente intesi, ma bensì, inaspettatamente, oggetti di uso comune che, se particolari o anche semplicemente fatti con cura, possono essere utilizzati con la funzione di “soprammobili” risultando spesso molto più adatti (e belli) rispetto ai soprammobili propriamente detti.

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

Un oggetto che “nasce” con la funzione di soprammobile, infatti, per essere davvero particolare dovrebbe essere un pezzo unico, o un oggetto artigianale, o un elemento magari di produzione industriale ma di alta qualità.

Oggetti simili non sono facili da trovare. Se si trovano, spesso costano cifre non bassissime, soprattutto considerando che, poiché la loro funzione è puramente ed unicamente “estetica”, a volte comprensibilmente non ci va di spenderci un capitale.

Per questo motivo la scelta che ci può dare maggior soddisfazione può essere quella di utilizzare oggetti di uso quotidiano, che opportunamente collocati possono abbellire il nostro ambiente in modo personale, risultando poi tra l’altro utili al momento opportuno.

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Foto e progetto: La Casa di Charme

La cosa fondamentale è però prima di tutto quella di non riempire la nostra casa con un sacco di oggetti decorativi, ma di averne pochi, e ben scelti (in questo caso più che in altri la qualità deve decisamente prevalere sulla qualità, altrimentila nostra casa sembrerebbe perennemente in disordine anche se abbiamo appena finito di tirarla a lucido!).

Se ne avete troppi (magari perché vi sono stati regalati), la cosa migliore è quella di fare una bella selezione eliminando tutti quelli che vi rendete conto che non soddisfano i criteri sopra indicati. Fatene una bella scatola e portatela alla prossima pesca di beneficenza della parrocchia, sostituendoli con oggetti che possano unire alla funzione decorativa anche una più “pratica”.

Per aiutarvi nella scelta, ecco qualche esempio di oggetti che, pur non nascendo propriamente come oggetti decorativi, possono avere un ruolo fondamentale nel rendere più bella la nostra casa:

  • le borse! Per la gioia di molte donne, sappiate che una bella borsa, oltre a soddisfare la nostra inesauribile sete di questo tipo di articolo, può diventare un soprammobile magnifico! Appoggiata su una credenza nell’ingresso o sul cassettone della camera ha la tripla funzione di: (1) decorare l’ambiente, (2) starsene fuori dal nostro guardaroba: in questo modo non si ammassano e non si sciupano, e lasciano spazio per l’acquisto di una nuova borsa! (3) essere sempre bene in vista, evitando la ricerca alla borsa introvabile tre secondi prima di uscire di casa; (nota: la passione femminile per scarpe e borse è davvero atavica, questo si sa, ma secondo voi perché? Per le più curiose, sappiate che le motivazioni sono spiegate nel mio libro “La donna di charme”!);

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Foto e progetto: La Casa di Charme

Foto e progetto: La Casa di Charme

  • i cappelli: questo tipo di oggetti possono essere appoggiati con noncuranza su un cassettone, ma anche – con le dovute cautele – usati come paralume (le lampadine però dovranno essere quelle a basso consumo, che non riscaldano, e il paralume sottostante dovrà essere piuttosto ampio, per evitare pericolosi surriscaldamenti). Il risultato sarà molto elegante e particolare, e anche in questo caso avrete il vantaggio di avere in vista oggetti che spesso finiscono dimenticati e sciupacchiati negli armadi, dandovi modo tra l’altro di arricchire il vostro look in modo inaspettato al momento opportuno;

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Foto e progetto: La Casa di Charme

  • i vassoi (in particolare se di metallo): se ci appoggiate sopra una lampada da tavolo, rifletteranno la sua luce arricchendo l’ambiente di riflessi suggestivi;

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  • in cucina i risultati migliori che consentono di combinare estetica e praticità si ottengono appoggiando sulle mensole oggetti di uso comune (ciotole, bicchieri e contenitori vari) avendo però l’accortezza di sceglierne le tonalità e i materiali con estrema cura a seconda dello stile della vostra casa: per case di tipo contemporaneo o classico ad esempio i materiali dovranno essere ceramica/porcellana e vetro/cristallo, per ambienti di tipo country prevarranno oggetti in legno naturale, per ambienti di impronta molto moderna, high-tech o con una vena artistica ci saranno oggetti di colori accesi (e in questo caso è ammessa anche la plastica, banditissima invece negli altri casi);

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

  • i libri sono un altro magnifico elemento decorativo: oltre a consentirvi di avere sottomano i volumi ai quali tenete di più (che se abbandonati a se stessi in una libreria finirebbero in breve dimenticati), diventano anche un elemento per caratterizzare e personalizzare la casa.

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  • un altro splendido elemento decorativo è la frutta: un cesto colmo di frutta (fresca, secca, o entrambe) ben disposta rende la vostra cucina immediatamente calda e accogliente, ma potete metterne uno anche in soggiorno.

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

Nei bagni, un’alternativa ad inutili oggetti puramente “di bellezza” sono anche qui gli oggetti di uso corrente, ovviamente non quelli “ordinari”, ma quelli con le confezioni più belle e costose. Ricordatevi che molti prodotti di alta profumeria costano  parecchio anche per via del “packaging” pregiato, quindi una volta finito il costosissimo bagnoschiuma di Helena Rubinstein che vi ha regalato la vostra amica del cuore in vena di spese, non buttate il contenitore! Lo potete riempire con un bagnoschiuma più ordinario, e sfruttare il suo valore aggiunto “di decoro”.

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Foto e progetto: La Casa di Charme

Anche piante e fiori possono dare risultati molto gradevoli, ma qui occorre il pollice verde o comunque una certa predisposizione a prendersene cura, e quindi sono più impegnativi.

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Foto e progetto. Eleonora Trivellin, Firenze

Come vedete, tutti gli elementi sopra elencati hanno il vantaggio di:

  1. essere facilmente intercambiabili: in questo modo ogni volta che avete voglia di un cambiamento potrete farlo a costo zero, e la vostra casa si vestirà di una luce diversa in un attimo;

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  1. essere assolutamente personali, e personalizzabili: non c’è niente di peggio che vedere un soprammobile che sa di “già visto”, rende la casa immediatamente banale e “ordinaria” anche se ci mettete mobili di gran lusso;

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  1. consentirvi di utilizzare oggetti che altrimenti finirebbero con ogni probabilità dimenticati in qualche armadio.

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Foto e progetto: La Casa di Charme

E se poi volete comprare un oggetto che sia effettivamente puramente decorativo, come dicevamo all’inizio date la preferenza ad oggetti di produzione artigianale: fiere e mercatini locali possono essere delle occasioni ideali per trovare oggetti di questo genere.

L’importante, come sempre, è non avere fretta nella scelta, e saper scegliere con attenzione.

La vostra casa vi ringrazierà!

 

 

QUADRI: come posizionarli nel modo più adatto

Dopo aver visto alcuni suggerimenti per la scelta dei tessili per la nostra casa (che riprenderemo anche più avanti, visto che si tratta di un modo davvero facile ed economico per migliorare con poco l’ambiente domestico), in questo post vedremo alcune indicazioni per rendere la nostra dimora più accogliente e anche per farla sembrare più luminosa e spaziosa con il semplice aiuto di quadri, stampe, specchi, insomma tutto quello che si può appendere.

Infatti, anche se di solito quadri, stampe e simili sono considerati come una componente puramente decorativa della casa, la loro scelta può giocare un ruolo chiave dal punto di vista della percezione degli spazi.

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Un’oculata scelta e collocazione di quadri e specchi infatti può far sembrare le stanze più o meno ampie e luminose, e proprio per questo motivo la scelta di dove appendere un quadro è a volte più importante di quello che vi è raffigurato.

 

Un attento posizionamento di quadri e specchi
è fondamentale per ampliare le dimensioni di una stanza

 

L’effetto è ancora più evidente nel caso degli specchi: provate a togliere uno specchio da una stanza, e vi accorgerete di come essa sembrerà immediatamente più piccola e meno luminosa.

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Questo vale anche genericamente per tutto quanto è incorniciato, per due motivi:

  • il primo è dovuto al fatto che il vetro – anche se non è a specchio – comunque riflette la luce e le immagini. E quindi una semplice cornice con il vetro davanti amplierà lo spazio.
  • il secondo motivo è dovuto al fatto che si crea una sorta di “effetto finestra”: appendere un dipinto infatti ci consente di ampliare la profondità visiva del locale, perché abbiamo l’impressione di guardare qualcosa che si trova al di là del muro. In questo modo, anche una porta che immette in un corridoio stretto (come ad esempio quella dell’immagine qui sotto) può essere trasformata semplicemente inserendo un quadro sulla parete davanti alla porta, cambiando la percezione dello spazio e facendo sembrare gli ambienti più ariosi.

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Per massimizzarne l’effetto è poi indispensabile rispettare alcune semplici regole relative al loro posizionamento in modo tale da ottenere un buon effetto scenografico e “spaziale”. Quando le avrete applicate, capirete perché c’è chi sostiene che si può cambiare radicalmente l’aspetto di una stanza semplicemente cambiando di posto ai quadri.

 

REGOLA N. 1:

Posizionate i quadri ad altezza tale che siano
poco più in alto rispetto all’altezza degli occhi.

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Si tratta evidentemente di una regola generica, dal momento che l´altezza degli occhi varia da persona a persona, ma è tuttavia in grado di indicarci con buona approssimazione la corretta altezza a cui appendere un quadro (nel dubbio, meglio stare leggermente in alto che troppo in basso).

A questa regola si può derogare nel caso abbiate una stanza con soffitti molto più alti della media, ma solo se si tratta di un locale di dimensioni ampie, diciamo dai trenta-quaranta metri quadrati in su.

Infatti, se in una stanza con i soffitti alti ma piuttosto piccola appendessimo i quadri molto in alto, dovremmo guardarli con la testa piegata in su: e questo creerebbe la spiacevole sensazione di uno spazio poco accogliente – dal momento che, inconsciamente, si tende a ritenere accogliente ciò che è più adatto a noi, che è realizzato a nostra misura.

 

REGOLA N. 2:

La dimensione dei quadri deve essere proporzionata
alla dimensione del locale in cui si inseriscono.

 

Per valorizzare sia i quadri che l’ambiente in cui li collocate, è infatti fondamentale che la grandezza di ciò che appendete sia in diretta proporzione con le dimensioni del locale.

Infatti è evidente che un quadro piccolo inserito in un ambiente grande si apprezza con difficoltà, e che allo stesso modo un quadro di dimensioni importanti, inserito in un locale di piccole dimensioni, fa sembrare più angusto lo spazio e non consente di apprezzare la bellezza dell’opera.

 

Scegliete i quadri in base alla dimensione della stanza:
quadri grandi per stanze di dimensioni ampie e con soffitti alti,
e quadri più piccoli per stanze piccole e/o con i soffitti bassi.

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Se poi avete parecchi quadri di piccole dimensioni e stanze grandi, potete scegliere fra più alternative:

  • metterli vicino ad arredi bassi (ad esempio due poltroncine, o un piccolo scrittoio);
  • posizionarli in gruppo come a formare un unico quadro più grande (come nell’immagine qui sotto);

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  • oppure appenderli lungo le scale, nei corridoi e nei disimpegni (come nella foto che segue).

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In tutti i casi, si tratta di soluzioni che consentono di vedere da vicino – e quindi apprezzare – i quadri di piccole dimensioni che così, anzichè passare inosservati, diventano un elemento di caratterizzazione e rendono ancor più bella, accogliente e particolare la vostra casa.

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I TESSILI: valorizzare gli ambienti

Qualche settimana fa abbiamo visto che fra gli stratagemmi per rendere più bella la nostra casa velocemente e con poca spesa c’è anche l’uso dei tessili.

Infatti un’attenta scelta degli elementi in tessuto contribuisce in modo determinante a creare ambienti di fascino, e un loro uso ben studiato è uno degli elementi base per contribuire a realizzare un ambiente accogliente e piacevole ed enfatizzare lo stile da noi scelto, che sia classico, country, contemporaneo e così via.

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Cuscini e tessuti: Leroy Merlin, Ikea

Con il termine “tessuti”, parlando di casa, intendiamo tutto, ma proprio tutto, ciò che è tessile, dalle cose indispensabili (lenzuola ed asciugamani) a quelle più ornamentali (copriletti, cuscini, plaid, tovaglie).

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Cuscini: Leroy Merlin, IKEA

La prima cosa da dire è che al giorno d’oggi la scelta di questo tipo di elementi è davvero vastissima, anche in un qualsiasi supermercato è possibile trovare a poco prezzo complementi tessili di ogni tipo, colore e fantasia.

Questo però, se da una parte ha reso più facili le cose, perché è possibile trovare praticamente tutto a poco prezzo, dall’altra ha anche reso più difficile ottenere risultati di sicura soddisfazione perché riuscire a scegliere gli elementi giusti non è sempre così facile nemmeno per chi ha le idee chiare, e lo è ancor meno per chi ha poca esperienza.

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

Ai tempi delle nostre nonne il corredo era spesso fatto in casa: veniva dato “in dote” alla sposa per il matrimonio e doveva durare una vita, ed era in genere di alta qualità, ma con poca varietà di colori, quindi trovare gli abbinamenti giusti era piuttosto facile.

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

Vediamo quindi insieme alcuni suggerimenti per orientarci nell’infinità di merce presente sul mercato e scegliere i capi che ci consentono, con poco costo, di rendere la nostra casa bellissima in un batter d’occhio:

  • per un effetto particolarmente curato, la cosa più semplice è dare la preferenza all’uso di diverse gradazioni – più chiare e più scure – dello stesso colore;

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Cuscini e tessili: OBI, IKEA

  • queste variazioni sullo stesso tono possono essere poi enfatizzate dall’uso di un colore accento (cioè che contrasta pur rimanendo in armonia), ma questo è un tema un po’ più tecnico e lo vedremo più approfonditamente nel prossimo post;

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  • se volete che la stanza abbia un aspetto sempre a posto (o se avete marito e pargoli che sembrano proprio non sapere cosa significhi la parola ordine), lasciate perdere i tessili con disegni fantasia e buttatevi sulle tinte unite: infatti i tessuti con disegni fantasia, anche se gradevoli visti da soli,possono contribuire a dare l’impressione di disordine;

 

Dare la preferenza alle tinte unite
e limitare l’uso delle fantasie
aiuta a far sembrare la casa più in ordine
con minor fatica

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Biancheria da letto IKEA, plaid Somma

  • abbinare due fantasie è possibile, e può dare risultati splendidi, ma richiede una certa pratica, perciò se non vi sentite sicure meglio non farlo. Ad esempio se le lenzuola sono in tinta unita quindi il copriletto potrà essere in tinta unita o in fantasia, in modo indifferente, ma se le lenzuola sono a disegni fantasia il copriletto dovrà necessariamente essere in tinta unita;

 

  • senza arrivare agli eccessi dei film americani in cui marito e moglie prima di andare a letto passano una buona mezz’ora a liberare il letto dai settanta strati di cuscini che lo ricoprono, è però vero che mettere doppi guanciali, aggiungendo magari anche due o tre cuscini di diversa forma e colore in mezzo al letto, contribuisce a rendere la camera da letto più bella e accogliente;

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

  • anche lasciare a vista non solo i cuscini ma anche il bordo del lenzuolo dà una sensazione di calore e relax (senza contare il fatto che ogni volta che cambiate la biancheria, la vostra camera vi sembrerà diversa);

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Copriletto di produzione artigianale, cuscini e plaid IKEA

  • per ottenere un risultato ottimale, è importante tenere presente che, per tutto ciò che è tessile, la qualità è fondamentaleun copriletto di qualità scadente si stinge al primo lavaggio; un tavolino scadente, no: la prima cosa da fare quindi, per evitare sorprese, è cercare di individuare quali sono i marchi che, a parità di spesa, ci garantiscono una migliore qualità (e non è necessario che siano marchi firmati né costosi, il segreto, come abbiamo visto più volte, è saper scegliere nel modo giusto);

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Foto e progetto: Eleonora Trivellin, Firenze

  • inoltre, per una qualità duratura, evitate di acquistare capi con disegni molto in voga, per i quali quasi sempre la qualità non è proporzionale al prezzo pagato (anche se il prezzo è elevato o la marca è nota). Se poi volete comprare elementi “di moda” fatelo pure, ma almeno spendeteci il meno possibile.

 

Evitate capi con disegni o colori di moda:
la loro qualità non è proporzionale al prezzo

 

Infatti – così come succede anche per l’arredo – molte marche, quando propongono colori e fantasie in voga, di solito investono sull’immagine piuttosto che sulla qualità: quindi, se acquistate un copripiumone reclamizzato in tv probabilmente la qualità non sarà eccelsa.

Viceversa, se optate per capi “senza tempo”, è più facile che il rapporto qualità/prezzo sia migliore.

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Cuscini e tessili: IKEA, Leroy Merlin

Per quanto riguarda invece i rivestimenti del soggiorno, cercate di evitare l’uso del copridivano (a meno che non abbiate bimbi molto piccoli: in questo caso tutto è giustificato): in particolare se il vostro obiettivo è solo quello di proteggere il divano dalla polvere o dall’usura, lasciate perdere.

Infatti – non ci stancheremo mai di ripeterlo – i mobili sono fatti per essere usati, non devono essere pezzi da museo.

Se temete di sporcare il divano, sceglietelo di un tessuto lavabile, ma non nascondetelo sotto il copridivano.

Oppure, se proprio dovete coprirlo -perché non vi piace più, o perché il colore vi ha stancato – meglio un semplice telo di un bel colore e di un bel tessuto, al posto di quegli ingannevoli rivestimenti che promettono di rivestire perfettamente poltrone e divani: non ci riescono mai, e danno al vostro soggiorno l´aria di essere appena uscito da una centrifuga.

 

Tinteggiatura: accorgimenti tecnici e uso dei neutri

Abbiamo visto nel post precedente come è possibile rendere subito più bella la nostra casa anche con budget assolutamente contenuti, semplicemente con la tinteggiatura delle pareti.

Vedremo ora alcuni suggerimenti tecnici per ottenere i risultati migliori, e scopriremo insieme che cosa sono e come funzionano i cosiddetti “colori neutri”, che hanno potenzialità eccezionali e ci consentono di trovare sempre quello che fa per noi.

Per iniziare, ecco quindi alcune indicazioni tecniche per ottenere una tinteggiatura perfetta:

  • quando scegliete una tinta, tenete sempre presente che i colori si sommano: una parete dipinta di giallo sembrerà di un giallo ancora più intenso se dipingete dello stesso colore anche la parete accanto; se poi dipingete l’intero ambiente (quattro pareti e soffitto) l’effetto sarà ancora più forte e il colore vi sembrerà cambiare completamente rispetto al colore originario. Nel dubbio, se scegliete toni intensi, meglio quindi eventualmente dipingere una parete per volta e studiarne l’effetto, anche perchè a volte usare un tono particolare su una sola parete aiuta a valorizzare la tinta scelta, come vedete nell’immagine qui sotto;

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© Farrow & Ball

  • non usate mai per una parete il medesimo colore di un arredo e viceversa: infatti l’effetto dello stesso colore applicato su materiali diversi è sempre differente e darà la sensazione di un colore che cerca di essere uguale ad un altro, senza però riuscirvi; se desiderate usare il colore della parete per un effetto di continuità, potete utilizzarlo per oggetti piccoli (soprammobili) o per i tessili (cuscini, plaid);

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La tinta rosa della parete, valorizzata dai mobili bianchi, viene ripresa dal tono del plaid

  • se volete dare un effetto più curato, dipingete di bianco i soffitti più una fascia di 5-10 cm della parete, come se fosse una cornice lungo tutto il soffitto;

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Dipingere di bianco i soffitti aggiungendo inoltre una striscia bianca lungo le pareti dà un tono curato all’ambiente

  • se avete un locale piuttosto piccolo e con soffitti troppo alti, per far sembrare la stanza più grande potete dipingere il soffitto di un colore un po’ più scuro: così il soffitto sembrerà più basso e la stanza, per effetto ottico, più grande;

 

  • se invece avete soffitti piuttosto bassi optate senz’altro per tinteggiarli di bianco, scegliendo invece toni più intensi per le pareti.

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© Farrow & Ball

Un ulteriore suggerimento per uno stile riconoscibile ed accattivante ad esempio è quello di divertirsi con i colori sperimentando sfumature sempre nuove, e in particolare le infinite varietà delle tinte definite “neutre”, che sono quelle che ci offrono una scelta pressoché illimitata e ci danno quindi la possibilità di divertirci con abbinamenti inusuali, consentendoci di ottenere risultati che si contraddistinguono dagli accostamenti più tradizionali, e che si caratterizzano per quel tocco in più che diventa il tratto riconoscibile del nostro stile.

 

© Farrow & Ball

Per questo motivo l’abbinamento di toni differenti fra loro può essere assai divertente e dare risultati ogni volta diversi, per nulla scontati e di grande soddisfazione, diventando un formidabile strumento per caratterizzare e rendere unico il nostro ambiente.

Ma che cosa si intende esattamente, per “colori neutri”?

Si tratta di tinte anche intense, in cui l’aggiunta dei neutri per eccellenza (nero, bianco, grigio) rende di fatto quasi irriconoscibile il colore di partenza, e consente così abbinamenti molto più facili ed immediati. Nell’immagine sopra ad esempio il verde, colore non facilissimo da usare negli interni, è stato utilizzato in una sfumatura neutra creando un ambiente sofisticato ed elegante.

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© Farrow & Ball

Anche con tinte accese come il rosso, il verde brillante, o il giallo limone, è infatti sufficiente l’aggiunta di un tocco di grigio per ottenere una vera e propria trasformazione del tono di base che, senza nulla togliere all’intensità del colore, lo rende molto più malleabile, meno duro e incredibilmente più adatto ad abbinamenti con altre tinte, come si vede nell’immagine qui sotto in cui tutti i toni presenti (giallo, verde, rosso) sono attenuati consentendo di avere un effetto di armonia difficilmente ottenibile se si utilizzassero i soli colori puri.

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© Farrow & Ball

Ovviamente, maggiore è la quantità di nero/bianco/grigio presente, più evidente è la trasformazione.

Per fare qualche esempio: il rosso acceso può diventare un elegantissimo bordeaux o un avvolgente marrone (e anche tutte le magnifiche sfumature comprese fra questi due colori), un fanciullesco rosa confetto diventa un incantevole rosa antico, il giallo acceso diventa un caldo ocra o un senape, il viola diventa un sontuoso color prugna o malva, e così via.

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Il rosa antico, il cipria o il malva (versioni neutre del rosa) sono molto più facili da abbinare rispetto al rosa pastello

L’aspetto più affascinante dei colori neutri è che non ce n’è uno uguale all’altro.

E che, come abbiamo visto prima, ciascuno di loro si presta ad abbinamenti praticamente infiniti, oltre a consentire l’inserimento di dettagli di colore acceso che ne vengono impreziositi ottenendo un ambiente originale e di classe insieme.

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© Farrow & Ball

Infatti, una volta diventato neutro, ogni colore diventa più facile da abbinare (in particolare con gli altri neutri, ma non solo), con risultati di sicuro successo per la vostra casa, qualunque sia l’impronta e lo stile che le avete dato.

 

 

Colori, come scegliere la tinta giusta

Abbiamo visto in un post precedente che per rendere subito più bella la nostra casa possono bastare semplici accorgimenti da realizzare velocemente anche con budget assolutamente contenuti, primo fra i quali la tinteggiatura delle pareti.

Infatti lo sapete che cambiare il colore anche di una sola parete per stanza (che potete anche divertirvi a dipingere da voi) può a volte bastare per creare un ambiente del tutto diverso?

Se vogliamo ‘rifare il look’ alla nostra casa in modo semplice ed economico, quindi, la tinteggiatura è il punto di partenza perfetto, perché dà la possibilità di creare un ambiente più accogliente, più caldo e più luminoso in poco tempo e con il semplice uso dei colori.

 

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In linea di massima la prima regola da tenere presente se si vuole creare un ambiente accogliente e personale è quella di evitare di fare le pareti totalmente bianche: il total-white infatti è adatto solo per un certo tipo di ambienti con arredi rigorosi e quasi monocromatici, e con stanze molto luminose.In tutti gli altri casi, l’utilizzo del solo bianco raffredda l’ambiente, lo banalizza e, se i locali non sono eccessivamente luminosi, li rende paradossalmente più bui (vedremo più avanti il perché).

Ragion per cui anche se volete un colore chiaro, meglio scegliere al posto del bianco un’altra tinta (ce ne sono infinite!): i colori avorio, sabbia o panna ad esempio sono perfetti e inoltre (nota per chi ha timore ad usare i colori) non danno la sensazione di ‘pareti colorate’, perché a prima vista sembrano bianchi: si vede che non lo sono solo se si avvicina alla parete un oggetto davvero bianco (che ne verrà valorizzato).

 

 

Inoltre se avete porte e/o finestre bianche, o mobili bianchi, l’utilizzo di un colore leggermente diverso per le pareti darà profondità all’ambiente valorizzando porte, finestre e mobili, come si vede nell’immagine qui sopra in cui i comodini bianchi sono abbinati ad una parete color sabbia.

In linea di massima, ecco i principali accorgimenti da adottare nella scelta dei colori:

  • per gli ambienti di impronta più tradizionale sono da preferire tutte le tonalità dei colori caldi abbinate tra loro e alternate a toni neutri, sia di gradazione calda che fredda (tutte le sfumature che vanno dall´avorio, al beige, al color lino e canapa, fino ad arrivare al rosso, passando per il giallo e il color ocra, in tutte le loro gradazioni);

 

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  • per gli ambienti di impronta più moderna o comunque meno tradizionale sono invece adatte anche tinte accese o più fredde;

 

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  • inoltre è importante ricordare che i colori neutri (beige, avorio, corda e infiniti altri, che vedremo meglio nel prossimo post) sono in genere più facili da utilizzare rispetto alle tinte pastello (ad esempio il rosa confetto).

Anzi direi proprio che in genere le tinte pastello è meglio evitarle proprio, perché sono davvero difficilissime da abbinare.

Eppure pensate che i colori pastello sono proprio quelli proposti più frequentemente da molti imbianchini. Questo perchè le tinte pastello a prima vista sono le più “facili” da scegliere, quelle che istintivamente piacciono di più: invece all’atto pratico è proprio il contrario, perchè i “pastelli” rosa, pesca o giallo canarino risultano poi difficilissimi da abbinare ai mobili e ai pavimenti, mentre i corrispondenti “neutri” (rosa antico, color mattone, ocra) si abbinano con molta più facilità e migliori risultati.

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In alcuni locali e per superfici non eccessivamente estese si possono poi utilizzare con magnifici risultati colori intensi e saturi come rosso, arancio, giallo.

I colori freddi (blu e verde) sono invece più difficili da usare, perché se non si trova la tonalità adeguata rischiano di rendere l’ambiente poco accogliente (freddo, appunto). Tuttavia ci sono alcune tonalità come il verde salvia e l’azzurro polvere (quasi grigio) che possono dare risultati estremamente gradevoli, soprattutto se abbinati a mobili di tonalità calda (come nell’immagine qui sotto).

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Per illuminare ambienti poco luminosi potete optare per colori caldi e accesi (rosso, arancio, giallo ocra) utilizzati solo su una o due pareti.

Infatti, contrariamente a quanto solitamente si crede, ricordate che:

  • il bianco in condizioni di luce scarsa non è luminoso, ma ingrigisce l’ambiente.
  • un colore caldo e carico dà luce e viene percepito come luminoso anche quando la luce è poca.

 

Un disimpegno anonimo e poco luminoso ad esempio può acquistare carattere semplicemente utilizzando un tono intenso per le pareti, come vedete nell’immagine qui sotto (pensate come sarebbe stato insignificante con pareti bianche! Invece così è diventato uno dei punti più piacevoli della casa).

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Nel prossimo post vedremo insieme altri suggerimenti tecnici, e scopriremo meglio che cosa sono e come funzionano i cosiddetti “colori neutri”.

E voi che colori preferite per la vostra casa? E con quali abbinamenti?