Abbinare colori CALDI e FREDDI: il segreto di un ambiente DI CHARME!

In questo post approfondiremo il tema degli abbinamenti cromatici riferiti non solo con riferimento alle tinte che scegliamo per le pareti (viste qualche post fa) e per elementi come pavimenti e rivestimenti, ma in abbinamento ai mobili, ai complementi d’arredo e all’oggettistica.

Come abbiamo accennato anche in altri post, infatti, un modo semplice e alla portata di tutti per creare un ambiente personalizzato è quello di inserire tinte che oltre ad essere in armonia fra loro siano anche in grado di dare profondità agli ambienti, e questo si può facilmente ottenere scegliendo tonalità di colori complementari in grado di valorizzarsi fra loro.

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C’è da dire che, per chi è alle prime armi con la sistemazione della propria casa, la tendenza è in genere esattamente opposta.

Spesso infatti chi vuole realizzare un ambiente accogliente e rilassante la prima cosa che fa è quella di inserire SOLO colori molto (troppo) simili, sfumature della stessa tinta o comunque non troppo diversi tra loro.

Questa scelta, che di per sé non è errata, può però avere come risultato quello di un ambiente un po’ piatto e, diciamolo pure, a volte anche monotono (per non dire noioso).

Una casa in cui le tinte sono tutte perfettamente coordinate tra loro infatti sa di poco personale, e tra l’altro questo accorgimento – che di per sé può far sembrare più grandi le stanze – se portato all’eccesso può invece farle sembrare meno spaziose, proprio perché le tinte sono tutte appiattite e non c’è sensazione di profondità.

Il modo ideale per aggiungere varietà e personalizzazione in modo facile è quindi quello di combinare elementi di tinte che si bilancino tra loro, creando un ambiente particolare e rilassante al tempo stesso, e il modo più semplice di farlo è quello di utilizzare tinte neutre, abbinando toni caldi e toni freddi.

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Foto e lampada: Maisons du Monde

Un esempio perfetto sono le tinte che vedete qui sotto: inserendo in un ambiente i toni della riga superiore (toni neutri FREDDI) insieme a quelli della riga inferiore (toni neutri CALDI) si ottengono ambienti perfettamente bilanciati, in cui la sensazione di spazio che ci regala il fatto di usare toni della stessa intensità è accompagnata dalla profondità che deriva dall’utilizzare tinte in qualche modo complementari, come potete vedere anche nelle immagini che seguono.

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ColSam serie EPIC – Stucco Luciano (COLSAM)

Realizzare ambienti come quelli che vedete nelle immagini è molto facile, e non occorre ristrutturare tutta la casa per ottenerlo.

Infatti come dicevamo prima (e come vedete in queste foto) l’effetto cromatico di un ambiente si ottiene non solo dalle tinte di muri e mobili, ma anche e soprattutto con complementi e oggettistica (tessili, lampade, cuscini, tappeti, ma anche un vassoio in metallo ad esempio).

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Foto e mobili: Maisons du Monde

Perciò anche se quando avete già ristrutturato la casa non ci avete pensato, potete comunque farlo anche adesso (a volte non occorre nemmeno acquistare qualcosa di nuovo, può bastare spostare un oggetto da una stanza all’altra).

Ecco i criteri da seguire:

  • se avete parimenti e muri di colori in tono fra loro, se volete ottenere un effetto armonioso e particolare insieme, l’ideale è utilizzare complementi e oggettistica di tono opposto a pavimento e pareti; ad esempio se avete pavimento in parquet marrone chiaro e muri beige (toni caldi) potete ottenere risultati molto gradevoli inserendo oggettistica (tavolini, cuscini, lenzuola) di tonalità fredde (grigio, tortora, ma anche azzurri grigiastri), mentre se pareti e pavimenti sono di colori freddi potete rendere più caldo l’ambiente inserendo oggettistica e complementi nei toni del tortora o dell’ocra. L’importante è mantenere sempre sulla stessa “intensità” di colore (con eventualmente un’eccezione per uno o due colori accento per oggetti di dimensioni sempre contenute);

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Foto e arredi: Maisons du Monde

  • questo vuol dire che se prevalgono toni neutri freddi, i toni neutri caldi che inserite dovranno essere anch’essi neutri, come nell’immagine qui sotto;

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Foto e mobili: Maisons du Monde

  • se invece prevalgono tinte calde pastello (che sono tutti quei colori in cui il colore di base – benchè schiarito dal bianco – è sempre ben riconoscibile), le tinte fredde che inserirete dovranno anch’esse essere pastello, come in questa foto in cui i toni pastello dell’azzurro sono bilanciati dai toni pastello del giallo;

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Foto e mobili: Maisons du Monde

  • nell’immagine qui sotto invece le tinte, pur essendo più intense, sono comunque neutre, e anche in questo caso vedete come i tocchi color oro diano profondità ad un ambiente freddo dominato dai tono intensi del color petrolio.

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Foto e mobili: Maisons du Monde

Un altro modo è anche quello di inserire singoli oggetti di colore più intenso o molto acceso (rosso, arancio).

Queste tinte in genere richiedono più accortezza e maggiore esperienza, ma se volete cimentarvici, ricordate sempre che per colori accesi caldi una base perfetta su cui sbizzarrirsi è costituita da muri grigi (come nella foto qui sotto), che creano una perfetta base fredda su cui potrete divertirvi con tonalità accese e vivaci, grazie al fatto che il grigio consente non solo di “ammortizzarle”, ma anche di valorizzare l’intero ambiente, con risultati sempre chic, e sicuramente di charme.

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Foto e arredo: Maisons du Monde

Materiali – PARQUET CERAMICO, sì o no?

Dopo aver visto, nei post precedenti, alcuni suggerimenti per risistemare la casa con poco, affrontiamo oggi un tema che pur avendo a che fare con la ristrutturazione vera e propria, volendo può riguardare anche solo una o due stanze della casa, o solo il bagno: parliamo della scelta del pavimento (e anche del rivestimento, nel caso del bagno), e per l’esattezza di un tipo particolare di materiale, chiamato parquet ceramico, che è uno dei prodotti che stanno riscuotendo maggiore successo in questi anni e che, per chi non lo sapesse, è un pavimento che  – al contrario del tradizionale parquet – non è in legno, ma è realizzato con mattonelle in gres porcellanato che hanno l’estetica del legno, e quindi l’effetto visivo è molto simile a quello del classico parquet.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkway

Questo prodotto solleva spesso molte obiezioni – in particolare da parte degli architetti – proprio in virtù del fatto che imita il legno, senza offrirne i vantaggi che il legno dà.

Personalmente invece devo dire che lo trovo un prodotto utilissimo e molto versatile perché, se scelto di qualità, può essere un’eccellente soluzione in tutti i casi in cui un pavimento in legno è improponibile per motivi tecnici, oppure non viene scelto per motivazioni pratiche legate alla sua gestione, dato che la stessa “naturalità” del prodotto richiede diverse accortezze che ne limitano in qualche misura l’utilizzo.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmust

Il parquet in legno infatti, per quanto bello e capace di donare agli ambienti un grande ed innegabile fascino, ha anche alcuni svantaggi, ed è assolutamente sconsigliato in diversi casi: infatti non si può mettere se c’è umidità (non solo nel sottofondo del pavimento, ma anche semplicemente nell’ambiente), ed è inoltre poco adatto al piano terreno di abitazioni con giardino, perché la presenza di terra e polvere proveniente dall’esterno fanno sì che il pavimento si graffi molto più velocemente di quanto avverrebbe in un appartamento.

Inoltre, per chi non lo sapesse, molti tipi di legno cambiano di colore dopo pochi anni a causa dell’ossidazione (in genere diventano più scuri) quindi il delicato tono color miele che ci piaceva tanto può trasformarsi in pochi anni un banalissimo marrone scuro, e non risultarci poi più di tanto gradito (questo è un aspetto che molti tendono a sottovalutare e che riserva quindi non poche sorprese a distanza di tempo).

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmade

Inoltre quello che era uno degli aspetti positivi del parquet, ovvero il fatto che se si sciupava si poteva nuovamente rasare e verniciare facendolo tornare come nuovo, nei parquet di ultima generazione non è più attuabile: molti nuovi parquet infatti tendono ad essere “prefiniti”, ovvero realizzati da un supporto sul quale è incollata una striscia molto sottile del legno scelto (questo consente di velocizzare i tempi di posa che erano molto lunghi con il classico parquet da rasare, ed inoltre elimina la necessità di verniciatura), e quindi rasarlo e riverniciarlo dopo qualche anno per eliminare i graffi è assolutamente improponibile.

Un ultimo aspetto riguarda poi le finiture “naturali” dei parquet che, per quanto splendide appena posate, hanno il difetto di raccogliere polvere e sporcizia nelle venature, e per mantenersi come nuove e non diventare in breve piene di striature nere richiedono quindi una pulizia pressochè continua che non tutte hanno voglia (e tempo) di sobbarcarsi.

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Timber Oak

Per questo motivo personalmente sono del tutto favorevole al parquet ceramico, che trovo adatto a molti ambienti, sia informali che più eleganti e contemporanei (con l’eccezione solo di contesti storici,  o al contrario più dichiaratamente anticonformisti).

Ecco quindi alcune indicazioni per fare la scelta migliore ed ottenere un risultato impeccabile combinando l’estetica con la gestione pratica:

  • date la preferenza a prodotti di alta qualità in cui le mattonelle non siano tutte uguali fra loro: prodotti molto economici hanno poca varietà e l’effetto sarebbe quello di un pavimento in plastica;

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkfusion

  • le fughe devono essere sottilissime, e tassativamente dello stesso colore della mattonella; fughe larghe rovinerebbero completamente l’effetto di insieme;

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Plank Oak

  • evitate mattonelle con effetto lucido e preferite invece finiture opache, il risultato sarà molto più elegante e raffinato, con il lucido si rischia un effetto “plasticoso”;

 

  • come colori, date la preferenza a tinte non troppo chiare: infatti la fuga con il tempo tende comunque sempre a scurirsi perché assorbe sporco e polvere e una fuga scura con una mattonella chiara oltre ad essere brutta cancella completamente l’effetto continuo ed arioso che si può ottenere con il parquet ceramico, e l’effetto legno va a farsi benedire.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverchic

Certo, questo va detto, la sensazione di pavimento caldo al tatto che dà il legno non la potete ottenere con un parquet ceramico, ma d’altra parte non si può avere tutto!

Un ultimo suggerimento valido per chi ha case unifamiliari e quindi con spazi più ampi di un classico appartamento di città: ricordatevi che per gli ambienti non “di rappresentanza”, per locali interrati, la lavanderia e simili potete anche usare un parquet in PVC (purchè di alta qualità): l’effetto è bellissimo, si posa su un materassino in poche ore, e in un attimo anche gli ambienti più semplici diventeranno belli ed inaspettatamente accoglienti!

Come scegliere un mobile per l’INGRESSO

Qualche giorno fa un’amica mi ha chiesto suggerimenti per un mobile da mettere nell’ingresso – in sostituzione di uno che ha già e che non la soddisfa – con l’obiettivo di trovare una soluzione che fosse pratica e nello stesso tempo anche piacevole a vedersi.

La prima cosa da dire è che la faccenda dell’ingresso è in effetti una bella sfida in una casa normale.

L’ingresso infatti è un ambiente che anche nelle pubblicazioni del settore è quasi dimenticato, le rare volte che viene mostrato è perché fa parte di qualche mega villa o super appartamento, ha – da solo – le dimensioni di un bilocale medio, le pareti sono nude e senza mobili (tranne un appendiabiti con due cappotti in cachemire coordinati tra loro) e dominato da un paio di gigantesche tele monocromatiche: soluzione che può anche essere suggestiva, ma certo non è proprio comoda per chi non ha case da rivista, né un domestico in agguato pronto a prendere borsa e scarpe appena entriamo in casa.

Anche per questa mancanza di paragoni “reali”, l’ingresso è spesso uno degli ambienti della casa che meno ci soddisfano dal punto di vista estetico, e questo è abbastanza naturale perché essendo il punto in cui si appoggiano le cose appena entriamo in casa, mantenerlo sempre bello e “a posto” non è sempre semplicissimo.

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Vediamo perciò alcuni suggerimenti pratici e alcuni esempi di soluzioni per trasformare l’ingresso (sia che si tratti di una stanza vera e propria, o che semplicemente di una parte del soggiorno) da zona prettamente funzionale al “biglietto da visita” della nostra casa.

La prima cosa che viene da pensare a molti di primo acchito ma che invece non è sempre l’ideale  è che per evitare di “sovraccaricare” la zona dell’ingresso la cosa più semplice è quella di scegliere mobili “leggeri” e anche, ahimè, aperti. Qualcuno poi, con l’intento di conferire una nota di fasto e “nobilitare” la zona, cerca anche di persuadere i familiari a metterci una consolle antica.

Questa, che di per sé potrebbe anche essere una soluzione piacevole, in realtà è però adatta solo se tutti in famiglia (anche il cane) sono ordinatissimi, e se la casa è piuttosto grande (il che rende la questione del “dove metto le cose” del tutto trascurabile).

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Maisons du Monde – Consolle Antracite

Quando scegliete un mobile non dovete pensare a quello che vedete in negozio, o nei cataloghi, ma all’uso che ne fareste voi: anche una preziosa consolle settecentesca se la immaginate sommersa di monete, telefoni, caricabatterie, libri, fogli e quant’altro perde ogni fascino, meglio quindi puntare su qualcosa di più pratico.

Tuttavia è anche vero che pure mobili moderni ma comunque aperti – pur belli e pratici come quelli che vedete qui ad esempio, tutti di Maisons di Monde – perdono tutto il loro fascino una volta riempiti di oggetti, e quindi risultano adatti solo nei casi detti sopra.

Negli altri casi, molto meglio scegliere invece qualcosa che sia:

  • chiuso;
  • basso;
  • profondo;
  • meglio ancora se sormontato da uno specchio.

Chiuso e profondo: perché ci potete mettere dentro un sacco di cose, anche i doposci se vi occorre.

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Maisons du monde: credenza in mango sbiancato

Basso (cioè alto al massimo un metro o poco più) per combinare praticità ed estetica: così l’impatto visivo è molto minore (quasi non si nota e non ingombra) e inoltre il ripiano superiore può essere sfruttato al massimo (vedremo fra poco come).

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Maisons du Monde: Comò in pino e zinco

Sormontato da uno specchio: perché così la stanza sembra più luminosa, e grande il doppio (sensazione che fa sempre piacere quando si rientra a casa), oltre ovviamente al fatto che potete sistemarvi il cappello nel modo più adatto prima di uscire.

E poi ovviamente potete anche metterci sopra una luce da tavolo, seguendo i criteri visti in post precedenti sull’illuminazione.

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Maisons du Monde: credenza in massello di quercia

Ricordate poi che se ci dovere mettere modem e simili, o collegare il caricabatterie del telefono (e quindi pensate di avere necessità di qualcosa di aperto per arrivarci con i cavi) nella quasi totalità dei casi a un mobile come quelli visti qui potete con facilità rimuovere lo “schienale”, o segare via una parte del retro se vi occorre, e in questo modo potete portarci tutti i cavi che volete, rimarranno nascosti dietro il mobile senza creare visivamente confusione né accumuli di polvere (e questo è un bel vantaggio) e in più potete metterci anche un sacco di altra roba che non si sciupa e non si impolvera, anche i bicchieri del servizio buono se lo desiderate.

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Maisons du Monde – Cassettone in mango

Un’altra soluzione che vi consente di moltiplicare lo spazio a vostra disposizione è quella di usare scatole da arredo in latta o altri materiali come quelle che vedete qui sotto per metterci sciarpe, guanti, cappelli e ombrelli pieghevoli, insomma tutto quel che serve al momento di uscire di casa e che spesso si stipa nei cassetti: sono belle a vedersi e quindi diventano elementi d’arredo, e sono molto capaci, più di un cassetto  perciò potete tenerci un sacco di roba senza averla in giro qua e là.

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Maisons du Monde – Bauli stampati

Provateci, e vedrete: il risultato sarà molto pratico, facile da gestire, e assolutamente di charme!

In uno dei prossimi post vedremo poi alcuni suggerimenti per gli abbinamenti di colori e di stile di questo tipo di mobili.