Materiali – PARQUET CERAMICO, sì o no?

Dopo aver visto, nei post precedenti, alcuni suggerimenti per risistemare la casa con poco, affrontiamo oggi un tema che pur avendo a che fare con la ristrutturazione vera e propria, volendo può riguardare anche solo una o due stanze della casa, o solo il bagno: parliamo della scelta del pavimento (e anche del rivestimento, nel caso del bagno), e per l’esattezza di un tipo particolare di materiale, chiamato parquet ceramico, che è uno dei prodotti che stanno riscuotendo maggiore successo in questi anni e che, per chi non lo sapesse, è un pavimento che  – al contrario del tradizionale parquet – non è in legno, ma è realizzato con mattonelle in gres porcellanato che hanno l’estetica del legno, e quindi l’effetto visivo è molto simile a quello del classico parquet.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkway

Questo prodotto solleva spesso molte obiezioni – in particolare da parte degli architetti – proprio in virtù del fatto che imita il legno, senza offrirne i vantaggi che il legno dà.

Personalmente invece devo dire che lo trovo un prodotto utilissimo e molto versatile perché, se scelto di qualità, può essere un’eccellente soluzione in tutti i casi in cui un pavimento in legno è improponibile per motivi tecnici, oppure non viene scelto per motivazioni pratiche legate alla sua gestione, dato che la stessa “naturalità” del prodotto richiede diverse accortezze che ne limitano in qualche misura l’utilizzo.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmust

Il parquet in legno infatti, per quanto bello e capace di donare agli ambienti un grande ed innegabile fascino, ha anche alcuni svantaggi, ed è assolutamente sconsigliato in diversi casi: infatti non si può mettere se c’è umidità (non solo nel sottofondo del pavimento, ma anche semplicemente nell’ambiente), ed è inoltre poco adatto al piano terreno di abitazioni con giardino, perché la presenza di terra e polvere proveniente dall’esterno fanno sì che il pavimento si graffi molto più velocemente di quanto avverrebbe in un appartamento.

Inoltre, per chi non lo sapesse, molti tipi di legno cambiano di colore dopo pochi anni a causa dell’ossidazione (in genere diventano più scuri) quindi il delicato tono color miele che ci piaceva tanto può trasformarsi in pochi anni un banalissimo marrone scuro, e non risultarci poi più di tanto gradito (questo è un aspetto che molti tendono a sottovalutare e che riserva quindi non poche sorprese a distanza di tempo).

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkmade

Inoltre quello che era uno degli aspetti positivi del parquet, ovvero il fatto che se si sciupava si poteva nuovamente rasare e verniciare facendolo tornare come nuovo, nei parquet di ultima generazione non è più attuabile: molti nuovi parquet infatti tendono ad essere “prefiniti”, ovvero realizzati da un supporto sul quale è incollata una striscia molto sottile del legno scelto (questo consente di velocizzare i tempi di posa che erano molto lunghi con il classico parquet da rasare, ed inoltre elimina la necessità di verniciatura), e quindi rasarlo e riverniciarlo dopo qualche anno per eliminare i graffi è assolutamente improponibile.

Un ultimo aspetto riguarda poi le finiture “naturali” dei parquet che, per quanto splendide appena posate, hanno il difetto di raccogliere polvere e sporcizia nelle venature, e per mantenersi come nuove e non diventare in breve piene di striature nere richiedono quindi una pulizia pressochè continua che non tutte hanno voglia (e tempo) di sobbarcarsi.

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Timber Oak

Per questo motivo personalmente sono del tutto favorevole al parquet ceramico, che trovo adatto a molti ambienti, sia informali che più eleganti e contemporanei (con l’eccezione solo di contesti storici,  o al contrario più dichiaratamente anticonformisti).

Ecco quindi alcune indicazioni per fare la scelta migliore ed ottenere un risultato impeccabile combinando l’estetica con la gestione pratica:

  • date la preferenza a prodotti di alta qualità in cui le mattonelle non siano tutte uguali fra loro: prodotti molto economici hanno poca varietà e l’effetto sarebbe quello di un pavimento in plastica;

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Marazzi – Parquet ceramico Treverkfusion

  • le fughe devono essere sottilissime, e tassativamente dello stesso colore della mattonella; fughe larghe rovinerebbero completamente l’effetto di insieme;

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Lea Ceramiche – Parquet ceramico Bio Plank Oak

  • evitate mattonelle con effetto lucido e preferite invece finiture opache, il risultato sarà molto più elegante e raffinato, con il lucido si rischia un effetto “plasticoso”;

 

  • come colori, date la preferenza a tinte non troppo chiare: infatti la fuga con il tempo tende comunque sempre a scurirsi perché assorbe sporco e polvere e una fuga scura con una mattonella chiara oltre ad essere brutta cancella completamente l’effetto continuo ed arioso che si può ottenere con il parquet ceramico, e l’effetto legno va a farsi benedire.

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Marazzi – Parquet ceramico Treverchic

Certo, questo va detto, la sensazione di pavimento caldo al tatto che dà il legno non la potete ottenere con un parquet ceramico, ma d’altra parte non si può avere tutto!

Un ultimo suggerimento valido per chi ha case unifamiliari e quindi con spazi più ampi di un classico appartamento di città: ricordatevi che per gli ambienti non “di rappresentanza”, per locali interrati, la lavanderia e simili potete anche usare un parquet in PVC (purchè di alta qualità): l’effetto è bellissimo, si posa su un materassino in poche ore, e in un attimo anche gli ambienti più semplici diventeranno belli ed inaspettatamente accoglienti!

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